Sito Ufficiale di Gianluigi Valgimigli Poeta e Scrittore Faentino |
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VERNON DALHART Vernon Dalhart fu uno
dei primi importanti interpreti di musica country
ad ottenere un grandissimo successo in tutta la nazione, vendendo milioni di
dischi. La sua versione di “The Wreck of the Old 97” del 1924,
storica ballata di G.B. Grayson e Henry Whitter{1} ispirata al
disastro ferroviario del 27 settembre 1903 (avvenuto nei pressi di Stillhouse Trestle, vicino a Danville, in Virginia; un treno postale in ritardo sulla
tabella di marcia, conosciuto come Fast Mail, deragliò a causa dell’eccessiva
velocità e cadde da un ponte: nell’incidente morirono undici persone e ne
rimasero ferite sette), viene spesso ricordata come la prima registrazione
della storia della musica country a raggiungere il
milione di copie vendute. La facciata B del disco (che in totale avrebbe
venduto ben sette milioni di copie, cifra astronomica per i tempi), ospitava
un altro brano destinato a fare la storia del genere: il seminale capolavoro
“The Prisoner’s Song”,
struggente ballata di grande impatto e influenza nella cultura popolare
dell’epoca (la melodia del brano apparve anche, in versione per sola
armonica, nello splendido corto animato “The Chain
Gang” della serie “Mickey Mouse”, 1930, prima apparizione di Pluto). I
sopraccitati brani, diventarono immediatamente dei classici del primo country e i relativi testi, che trattavano storie
disperate di morte, amore e incidenti, evocando ambientazioni ferroviarie e
carcerarie, influenzarono le tematiche tipiche del genere, diventando
stereotipi. Il valore storico di “The Prisoner’s Song”, fu riconosciuto dalla critica con l’inserimento
nella “Recording Industry
Association of America”,
come una delle “canzoni del secolo”, e col ricevimento del “Grammy Hall of Fame Award”.
Nato come Marion Try Slaughter
a Jefferson, in Texas, il 6 aprile 1883 e morto il 14 settembre del ’48 a Bridgeport, nel Connecticut, per un’insufficienza
cardiaca, coniò il suo nome d’arte unendo i nominativi di due città del Texas
tra le quali portava il bestiame intorno al 1890: Vernon e Dalhart; nel corso della sua carriera, avrebbe pubblicato
le sue registrazioni sotto diversi pseudonimi. Il padre Robert, fu ucciso dal
cognato, Bob Castleberry, quando lui aveva dieci
anni{2}; circa due o tre anni dopo, si
trasferì con la famiglia a Dallas, dove cominciò a studiare canto al
conservatorio; suonava già da qualche anno l’armonica e lo scacciapensieri.
Nel 1901 sposò Sadie Lee Moore-Livingston,
dalla quale ebbe un figlio e una figlia; successivamente, nel 1910, si
trasferì a New York, dove trovò impiego in un magazzino di pianoforti e
cominciò ad esercitare la professione del cantante, apparendo nelle opere di
Puccini “Girl of the Golden West” e “Madama Butterfly” (in quest’ultima, nel ruolo del tenente Pinkerton) e nell’opera comica “H.M.S.
Pinafore” di Gilbert e Sullivan,
nel ruolo di Ralph Rackstraw; per arrotondare,
cantava anche ai funerali. Iniziò a registrare nel 1916, dopo essere stato
scritturato dalla Edison Records (previa audizione
davanti ad Edison stesso) e, fino al 1923, incise oltre quattrocento brani
(soprattutto di musica in voga in quel periodo, pop, classica, qualche pezzo
da minstrel show, canzoni comiche e altro), fino
all’esordio country con “The Wreck
of the Old 97” nel 1924,
che lo consacrò definitivamente. L’arrivo di artisti di enorme successo come Jimmie Rodgers e la Carter
Family, mise un freno alla sua ascesa, rendendo in breve tempo superato il
suo modo di interpretare musica country: per questo
motivo, non esercitando più particolare appeal sul pubblico, nel corso degli
anni venne dimenticato, per venire poi riscoperto a cavallo tra gli anni ’60
e ’70; a definitiva conferma di ciò, nel 1981 venne inserito nella “Country Music Hall of Fame”. Se prendiamo in esame le origini e
l’impostazione da cantante d’opera di Dalhart,
nonché il timbro vocale più adatto alla musica classica che alle asprezze del
folk e del country, si potrebbe tranquillamente
asserire che, il suo avvicinamento alla musica country,
non sia stato del tutto spontaneo, ma fosse nato piuttosto dalla presa di
coscienza dei cambiamenti del mercato discografico (che, d’altronde, aveva
sempre osservato molto attentamente), oppure, dalla più semplice esigenza di
registrare materiale che i suoi colleghi “pop” ancora non avevano
considerato, snobbandolo come “musica da campagnoli”; opportunista o meno, la
sua importanza per il genere è indubbia, così come la sua qualità di
interprete. NOTE: {1}
Henry Whitter, chitarrista
e armonicista, incise il brano durante la sua prima seduta di registrazione,
insieme ad altre otto canzoni; questa versione, fu rilasciata dalla Okeh nel gennaio del 1924, ottenendo un discreto
successo. Whitter, pioniere del country,
ha spesso sostenuto di essere stato lui, in realtà, il “primo vero e proprio
musicista country a incidere un disco”: era solito
dire, infatti, di aver registrato per la Okeh
qualche mese prima di Fiddlin’ John Carson, nel marzo del 1923. Non si hanno prove ufficiali
a sostegno di questa tesi: l’unica cosa certa è che Whitter
registrò per la Okeh dal dicembre del 1923 fino al
1926. Nato vicino a Fries, nella contea di Grayson (Virginia), il 6 aprile 1892, fu fin da piccolo
un grande appassionato di musica e crebbe ascoltando i cilindri di cera di Cal Stewart (pioniere del vaudeville e inventore del
personaggio comico “Uncle Josh”);
imparò in fretta a suonare la chitarra e, successivamente, l’armonica, il
violino, il banjo e il pianoforte. Oggi viene ricordato soprattutto per le
sue incisioni in coppia col violinista folk cieco G.B. Grayson,
effettuate tra il ’27 e il ’30, e per essere stato uno dei primi musicisti
folk a suonare la chitarra e l’armonica contemporaneamente, influenzando
molti artisti dopo venuti, come il Maestro del folk Woody Guthrie,
che si ispirò alla sua “Lonesome Road Blues”
(incisa durante la prima seduta e rilasciata nel 1924) per la creazione del
brano “Blowin’ Down This
Road” (conosciuto anche come “I Ain’t Gonna Be Treated This Way” e facente parte
delle storiche “Dust Bowl
Ballads”, rilasciate su disco nel 1940). Morì il 17
novembre del 1941 a Morganton, in North Carolina,
per colpa del diabete. Un’altra versione di “The Wreck
of the Old 97” incisa nel
1924, è quella del tenore cieco Ernest Thompson (nato a Winston-Salem,
contea di Forsythe, North Carolina, nel 1892; morto
nel 1961); polistrumentista, ma soprattutto chitarrista, incise il brano
durante la sua prima seduta di registrazione, la quale produsse anche la sua
canzone più celebre: “Are You From
Dixie?”. {2} Secondo alcune fonti, fu il nonno, allevatore e membro del Ku Klux Klan,
ad essere accoltellato. |
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