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Gianluigi Valgimigli

Poeta e Scrittore Faentino

 

TORNA ALL’ANGOLO DELLA MUSICA

 

BLIND WILLIE JOHNSON

 

 

 

Il materiale che leggerete di seguito, è stato originariamente pubblicato come appendice al romanzo “Sotterraneo al chiaro di luna” di Gianluigi Valgimigli (Claudio Nanni Editore; luglio 2016).

 

Nato vedente a Pendleton (vicino a Temple, nel Texas) nel 1897, Willie Johnson divenne cieco a soli sette anni, quando la matrigna (la vera madre era morta tre anni prima) gli lanciò negli occhi della liscivia caustica, per ripicca nei confronti del padre, scappato con un’altra donna (questo fatto, comunque, non è accertato, e si basa su alcune testimonianze del periodo). Cominciò a suonare fin da piccolo, all’età di cinque anni, quando si costruì una chitarra con una scatola di sigari. La sua musica, figura tra le più alte e intense espressioni del Texas Blues, di cui fu uno tra i migliori esponenti. La sua grandiosa tecnica alla chitarra slide (suonata, si dice, con la lama di un coltello da tasca), e la sua magnifica voce roca e potente, l’hanno reso uno dei più grandi e influenti bluesman di sempre. Considerato uno dei maggiori cantanti gospel e spiritual del suo tempo, le sue canzoni trattavano molto spesso temi religiosi; non a caso, il nostro, era un predicatore. Nel suo repertorio figurano opere d’arte come “Dark Was The Night, Cold Was The Ground” (1927; inclusa nel disco d’oro “Voyager Golden Record” e spedita nello spazio nel 1977 con le due sonde spaziali del “Programma Voyager”), “Jesus Make Up My Dying Bed” (1928; ripresa e rivisitata da Bob Dylan nel suo primo omonimo album del 1962, dopo essere passata nelle mani di Patton nel ‘29 e di Josh White nel ‘33), o “John The Revelator” (1930; in cui canta anche la moglie Willie Harris, cosa che avviene in altre registrazioni){1}. Registrò in tutto 29 canzoni{2}, in cinque sedute per la Columbia Records tra il 1927 e il 1930. Morì a Beamount (Texas) il 18 settembre 1945, dopo aver contratto la malaria; non aveva altro posto dove andare a dormire, e fu costretto a vivere nelle rovine della sua casa, rasa al suolo lo stesso anno, finché non si ammalò.

 

 

NOTE:

 

{1} Nei brani “Dark Was The Night...” e “John The Revelator” ho riportato la data di registrazione, mentre in “Jesus Make Up My Dying Bed” ho riportato quella di pubblicazione.

 

{2} Blind Willie Johnson, in realtà, registrò 30 canzoni, ma siccome una di queste è stata incisa due volte (“You’re Gonna Need Somebody On Your Bond”), nel testo ho scritto 29.

 

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